A quasi un anno dalla scomparsa del campione, al Festival dello Sport di Trento è stata allestita una mostra tra arte e realtà virtuale.
Mentre la moglie Federica e il figlio Alessandro girano l’Italia per omaggiare Pablito, lo scrittore e regista Walter Veltroni ha appena dato il primo ciak al docu-film che ripercorre gli anni dell’adolescenza del campione entrato nella leggenda e nell’immaginario collettivo di un intero Paese.
Paolo Rossi se n’è andato il 9 dicembre 2020. Aveva da poco compiuto 64 anni. La moglie Federica Cappelletti, le figlie piccole Sofia e Maria Vittoria, il figlio Alessandro, il primogenito avuto dalla prima compagna, Simonetta, in questi mesi si sono impegnati per mantenere vivo il ricordo del campione certamente, ma soprattutto dell’uomo.
Del Paolo che nella vita quotidiana si spendeva con generosità nel sociale, del Paolo che oggi in tantissimi portano ancora nel cuore e nella memoria. Un uomo mite, riconoscente alla vita, sempre di buonumore. Una persona perbene.
Vi si ripercorre la straordinaria carriera del ragazzino cresciuto a Prato, esploso nel Lanerossi Vicenza a fine anni 70, il Real Vicenza come veniva chiamato allora, impostosi all’attenzione del mondo nel Mondiale di Argentina del 1978 ed entrato nella leggenda quattro anni dopo, al Mondiale spagnolo, protagonista assoluto, capocannoniere del torneo con 6 reti e uomo-simbolo di quell’estate da favola. Con i suoi tre gol al Brasile, con la sua rinascita.
Tra arte, realtà virtuale,maglie originali, fotografie d’epoca e interviste il visitatore avrà accesso alla Sala dei Masterpiece (Pallone d’oro e altri trofei di Spagna 82 e della sua carriera) e potrà, anche solo per un attimo, entrare in contatto con uno degli atleti più premiati della storia del calcio nazionale e internazionale.
Una settimana fa sono cominciate le riprese del docu-film di Walter Veltroni. Primo ciak a Prato, la città dove è nato, in via Fucini, il posto delle fragole dove c’è il campo di Santa Lucia, il primo campetto di Pablito, il luogo simbolo della sua infanzia. Il regista ha raccolto le testimonianze di chi ha conosciuto Paolo Rossi da vicino. Il film si chiama «È stato tutto bello», è prodotto da Palomar, alternerà parti recitate a immagini di repertorio. E consola sapere che il sorriso gentile di Paolo Rossi è ancora – a quasi un anno dalla sua morte – l’immagine nitida nella memoria di tanti italiani.
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